Martin Heidegger
Secondo Martin Heidegger, la tecnologia non è solo un insieme di strumenti utili, ma è piuttosto un modo di essere dell’uomo che definisce la sua relazione con il mondo e con gli altri. Egli riteneva che la tecnologia moderna tendesse a ridurre tutto a una semplice risorsa per l’efficienza e la produttività, creando una sorta di “oblio dell’essere” che ostacola la nostra capacità di comprendere e apprezzare il mondo in modo autentico.
Nel contesto dell’informatica moderna, Heidegger potrebbe vedere la tecnologia digitale come un ulteriore passo verso questa “oblio dell’essere”, in quanto essa tende a ridurre l’esperienza umana a una serie di dati quantificabili e manipolabili. La tecnologia digitale potrebbe quindi ostacolare la nostra capacità di sperimentare il mondo in modo autentico, poiché ci allontana dalla concretezza e dall’immediatezza dell’esperienza.
Tuttavia, Heidegger non era completamente negativo sulla tecnologia, poiché riteneva che potesse essere utilizzata in modo positivo per migliorare la nostra comprensione del mondo e la nostra relazione con esso. Potrebbe quindi affermare che l’informatica di oggi, se usata in modo consapevole e responsabile, potrebbe essere uno strumento utile per migliorare la nostra conoscenza e comprensione del mondo.